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Quello parla del nucleare

Mi spiace molto che gli argomenti di cui parlare mi vengano dettati così da un uomo, che un giorno tira fuori una cosa, un giorno un'altra, balla da solo e i suoi media lo seguono. C'è però da approfittarne, volendo pensarci un po' su.

Infatti, proprio notizia del giorno prima era l'annuncio dell'invio nelle case degli italiani di un opuscolo per prevenire lo spreco dei medicinali, orribile, persino con le disgustose vignette di Forattini, ma soprattutto con una sua lettera, in modo che possa trovare qualche persona che pensi di tenere in mano un segno distintivo di attenzione e di cura particolare (a spese dell'erario)...

Non bastavano degli spot televisivi? No, lì non può certo comparire. Il messaggio è giustificato? Per una buona parte mi pare che i farmaci siano venduti in confezioni troppo grandi, non dipende dagli utilizzatori. Ma andiamo avanti...

Ora, mi sembra abbastanza evidente, che prima ancora di parlare di aumentare la produzione energetica, specie con scelte in netto contrasto con quelle passate, al di là della mia propensione ad accoglierle, bisognerebbe considerare molto il risparmio energetico, dove i margini di guadagno sono platealmente enormi. Sia promuovendolo con informazioni ampie su questo tema (dunque inserendo delle paginette insieme alla bolletta dell'Enel), sia con azioni concrete per promuovere l'acquisto di elettrodomestici a basso consumo energetico.

Un esempio pregno di significato. Si sa che i frigoriferi più recenti permettono un risparmio energetico annuo così ampio, rispetto ai molti modelli con diversi anni alle spalle in funzione, che giustificano, dato il loro costo medio, un acquisto immediato, senza grosse esitazioni. Quindi, un Governo ben disposto, non avrebbe invece creato un buono di ben 150 euro per l'acquisto di un decoder per il digitale terreste, il cui importo copre più che interamente il suo reale prezzo di mercato, senza nemmeno che sia la tecnologia migliore, visto che da ben più anni esiste il satellitare che permette più canali (troppo pericoloso per Berlusconi e Mediaset, lì hanno già perso. Poi far vedere agli italiani l'emittenti straniere, come sono prive di pubblicità e di tutto il resto) e maggiore qualità di visione. Con un chiaro, dunque, arbitrio sui decoder satellitari, per cui l'ex Telepiù farà ricorso per interferenze sul mercato che sarà accolto dall'Unione Europea.

Però a Berlusconi serviva una, anche strampalata - tanto chi lo dice agli italiani? -, scappatoia per evitare le grinfie dell'antitrust italiana, non poteva lasciare le cose come stanno, quindi si è fatto fare una legge su misura (nota come legge Gasparri) per dire all'autorità per la concorrenza che il mercato sarà ampliato e quindi non sussisterebbero le violazioni monopolistiche, la strozzatura per la quale era stato stabilito che la sua "Rete4" avrebbe dovuto trasmettere solo su satellite, quando, con molta bontà, in Italia le antenne satellitari avessero raggiunto un certo numero. Lui naturalmente se n'è infischiato sempre di questa delibera, ha continuato a trasmettere senza licenza per un canale, non ha compiuto nessuna modifica nell'assetto della sua azienda per adeguarsi, per poi alla fine parlare di licenziamenti imminenti e quindi di necessità di firmarsi il decreto con cui prorogava tale termine temporale oramai scaduto (v. febbraio 2004, nella mia rassegna stampa).

Uno potrebbe pensare che ha fatto queste cose per guadagnarci di più, per salvare la sua particolarissima tv dall'avanzare tecnologico, invece prima l'ha fatto per scappare dai cattivi, quindi, per essere sicuro, meglio non mancare l'appuntamento con un guadagno maggiore. Questo è il suo stile.

(22/01/2005)

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