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Violante L., «Berlusconi è una palla al piede», L'Unità, 01-07-2004

ROMA. Un governo «chiuso nella propria autoreferenzialità», una maggioranza «tenuta assieme attraverso meccanismi di scambio», un presidente del Consiglio «diventato una palla al piede» e che «non ha ben capito qual è il significato della sua sconfitta». Per Luciano Violante la fiducia posta sulla riforma dell'ordinamento giudiziario è la conferma della «deriva» della Casa delle libertà. «È stata imposta ai loro deputati una disciplina fondata sul comando autoritario, non sul convincimento democratico. Tant'è che pochi minuti dopo i deputati della CdL non si sono recati nelle commissioni che discutevano della legge sul risparmio: è stato approvato un importante emendamento dell'opposizione sulla tutela delle minoranze nelle società ed il relatore di maggioranza si è dimesso».

Nel testo è assente una più estesa delimitazione temporale, suscita l'impressione che sia diventato autoritario qualche giorno fa, che la levatura dei parlamentari di questa legislazione non fossero già ben chiari. Era facile scorgere le differenze con la sola legislatura del 1994, quando furono portate al Parlamento persone più moderate e libere.

Al centrodestra non è bastata la lezione delle urne?
«Evidentemente no. Sarebbe stato auspicabile un atto di umiltà e di prudenza, ma anche in questa occasione si sono chiusi in un'autosufficienza che li porta all'asfissia politica».
Intanto hanno ottenuto la fiducia.
«La fiducia è come una droga. Ti tira su al momento, ma dopo sprofondi. Solo nell'ultimo anno hanno posto 14 fiducie. Così

Non credo che la sensibilità degli esecutori che si è portato in parlamento possano dare segni di cedimento durante lo svolgimento del lavoro pattuito. Comunque possibile qualche isolatissima eccezione.

facendo vanno avanti sulla strada che li ha portati alla sconfitta. Hanno perso perché ormai sono separati dal Paese. Non si confrontano con il Parlamento; il ministro Castelli esce dall'Aula quando parla l'opposizione. Nel 2001 avevano costruito con intelligenza un forte blocco sociale, che ora è sfaldato, disilluso e sfiduciato.

Non sono mai stati uniti al Paese, l'appoggio che hanno avuto è solo completamente dovuto alle distorsioni abominevoli della realtà che sono state perpetuate dalle televisioni, a danno di come l'Ulivo veniva visto. Figuriamoci se hanno mostrato intelligenza nel costruire qualcosa. Sfruttare l'ingenuità o, in generale, le posizioni non favorevoli per essere informati è tutt'altro che prova di intelligenza.

Il fatto che dopo una sconfitta di questo genere, la più clamorosa per il centrodestra dal '94,

Essere sconfitti per Berlusconi, che non è affatto quel che si intende comunemente per "centrodestra", è la cosa più naturale che si possa immaginare, altro che dare clamore. Poi, parlare di queste elezioni europee come conseguenti un esito maggiore rispetto all'elezioni politiche del 1996... Qui alle europee l'Ulivo ottiene un seggio in più degli avversari, alle politiche, in particolare al Senato, di seggi in più se ne avevano una ottantina. Oltre naturalmente alla maggiore importanza che hanno sul nostro territorio le politiche.

si sia risposto non mediante la ritessitura di un confronto con la società, l'opposizione, la magistratura, l'avvocatura, ma con la fiducia sulla riforma dell'ordinamento giudiziario e un incomprensibile emendamento di 50 pagine, è segno che il governo è ciecamente chiuso su se stesso».

Non lo ha mai fatto prima, il sig. Berlusconi, in tutti questi anni, perché dovrebbe iniziare a cambiare comportamento adesso?

Continueranno così anche se si è dimostrata una strategia perdente, secondo lei?
«Non ne hanno un'altra e si avvitano su se stessi».
Però dovranno pur superare i problemi che stanno emergendo in questi giorni.
«Faranno come hanno sempre fatto, cercando di mettersi d'accordo tra loro attraverso lo scambio, non attraverso una proposta al paese. Ad An si proporrà il ministero per il Mezzogiorno, alla Lega la devoluzione, con l'Udc si parlerà del proporzionale. In tutto questo l'Italia e gli italiani, i loro bisogni e le loro aspirazioni, non ci sono. Esiste solo questa ridicola verifica che si trascina da circa un anno, dalla penultima sconfitta, quella del 2003».
Intanto, si prospettano altri voti di fiducia.
«La fiducia è autodistruttiva. Più ne metti, più si indebolisce il consenso dei parlamentari della maggioranza che si sentono trattati come pure macchine da voto, più ne hai bisogno. Sino alla crisi finale. Ho visto molti governi soccombere sotto i voti di fiducia».

Non coglie la differenza che c'è fra un parlamento come l'abbiamo sempre avuto, a parte il ventennio fascista, sin dall'unità d'Italia, è quello di cui disponiamo dal 2001.

Tutto il centrodestra si è però presentato in aula a votare.
«Bisogna vedere che succede nei prossimi giorni. E poi sul risparmio, ieri, sono stati battuti su un nostro emendamento perché non si sono presentati a votare».
Cioè An e Udc hanno votato la fiducia sull'ordinamento giudiziario e poi daranno battaglia su tasse e riforme?
«Forse. Ma anche i parlamentari di Forza Italia sono demotivati. Vorrebbero una discussione politica. Ma in Forza Italia non si fa politica, si obbedisce e basta. Pensi solo al congresso farsa di Assago».

Cosa vorrebbero? Vorrei vederne qualcuno da cui si possa desumere quanto descrive: mi sembra difficile che sia una cosa seria. L'unico fastidio che possono sentire sta nel fatto che si sentono parlamentari, ma non nel pieno delle loro funzioni piene, quindi con il leggero desiderio di contare un po' di più, come è comune e normale negli uomini. Ma non può che scomparire facilmente: loro non sarebbero in quel posto, se non fosse stato per Berlusconi e le sue televisioni.

Prevede elezioni anticipate?
«Dubito che vadano al voto presto, perché è difficile che chi ha una maggioranza così ampia si suicidi con le proprie mani e non tenti di durare più a lungo possibile. Oggi attraversano una crisi di credibilità.

Perché mai? Al senato si reggono su meno di una ventina di parlamentari.

Berlusconi è diventato una palla al piede, e il fatto che abbia parlato di brogli fa pensare che neanche si renda conto della sconfitta che ha subito. A Fi è andata male, ma in An prevale la componente antiberlusconiana. Gasparri, La Russa, sono stati battuti, e ha vinto invece Alemanno. È anche significativo che l'Udc, la forza che è stata più critica nei confronti del governo, sia andata bene».

Non è affatto significativo, quella formazione è andata meglio perché non l'avete ostacolata voi, con una più visibile esposizione di tutti gli ex-democristiani dell'Ulivo, che non avrebbero nessun problema a mettere sotto quegli scarti sconosciuti. Così bastano due parole prima del voto per raccogliere il 5,89% e le hanno dette ("ci siamo solo noi").

Maroni comunque dice: "Verifica chiusa entro sabato o si va a elezioni anticipate".
«Maroni parla alla base, non a Berlusconi. La mancanza di Bossi si fa sentire, perché Bossi riusciva a rassicurare nello stesso tempo i due fronti, i suoi e Berlusconi. Maroni non ce la fa a fare la stessa cosa. Credo che nessuno nella Lega sia capace dello stesso miracolo politico».

A me non sembrano parole rivolte alla base. La Lego Nord conta enormemente in questa legislatura ed è disposta a far valere tutto il suo peso, il suo comportamento viene costantemente rinforzato dall'obbedienza visibile del loro capo.

Per quanto riguarda il centrosinistra, cosa dice il voto di giugno?
«Dopo questo voto vedo una società meno gassosa. I lustrini sono tornati nella cassapanca. In molte elezioni hanno vinto nostri dirigenti, riconosciuti come tali e stimati per la loro competenza: a Milano, a Novara, a Biella, all'Aquila e in tante altre città».
Cosa vuole dire?
«Hanno vinto persone vere che si sono presentate con la loro faccia, la loro storia e la loro competenza. In questa fase l'Italia sta apprezzando la competenza e la serietà. Si è affidata in passato al sogno berlusconiano; risvegliatasi, torna alla competenza. Questo è un segno anche per noi, nel senso che all'interno del centrosinistra serietà e competenza devono essere fattori su cui puntare. Abbiamo molti quadri giovani che sono emersi con forza. Credo che tra province e comuni abbiamo formato una nuova classe dirigente italiana. Questa classe dirigente è la grande forza nuova di tutto il centrosinistra».
Quindi, quale atteggiamento deve avere il centrosinistra?
«Intanto, non parlare di elezioni anticipate, perché non dipendono da noi. Ora è prioritario definire i nostri punti programmatici principali: scuola, ricerca, informazione, stato sociale, politica estera, competitività del nostro sistema produttivo, nuova politica industriale».

Berlusconi parlava sempre di elezioni anticipate, l'Ulivo doveva farlo ben prima. Come al solito ha paura, del resto con queste televisioni ci vorrebbe tutt'altre azioni, ben più dure, che non si vogliono fare.

E il lavoro sulla lista unitaria?
«Uniti nell'Ulivo deve avere le sue idee, e con queste idee andare al tavolo con tutta la coalizione. Non serve un programma di cento pagine. Ne bastano quattro, che gli italiani possano leggere per sapere come intendiamo intervenire sulle questioni di fondo».
Costruzione del programma e federazione della lista unitaria possono procedere parallelamente?
«Devono. Bisogna far presto, non sappiamo quanto tempo abbiamo davanti. La forma di Uniti nell'Ulivo interessa alle organizzazioni politiche, il programma parla all'Italia. Bisogna che vadano di pari passo».
Ci sarà un gruppo dirigente comune della federazione?
«Avremo una cooperazione rafforzata tra le quattro forze, con i dirigenti di ciascun partito che lavorano insieme».
Lei pensa Prodi si debba candidare alle suppletive?
«È chiaro che un uomo con l'esperienza e il prestigio di Prodi alla Camera sarebbe estremamente utile. Mi rendo conto che per lui sarebbe una fatica in più, anche perché conciliare l'impegno parlamentare con l'impegno della presentazione all'Italia della lista e del programma è complicato. Però, se facesse questa scelta, sarebbe una cosa utile per la coalizione, e anche per il Paese».

Come no, proprio da mettere adesso in Parlamento Prodi, una idea spumeggiante...

(25/07/2004)

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