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Passi brevi dalla stampa

Giugno 2009

«Forse ogni nazione ha lo scandalo che si merita. In un paese famoso per la sua televisione pornografica, la sua indifferenza per il processo politico e per la sua storicamente rilassata visione dello stupro, Berlusconi non è un mostro».

Sarah Sands, The Independent, 28-06-2009 (traduzione da La Repubblica)

Aprile 2006

«Fra tre giorni si andrà a votare e gli elettori giudicheranno queste mosse, questi atteggiamenti, questo volere avere sempre delle regole per se stesso diverse da quelle degli altri. Non è un problema nostro, sarà un problema degli elettori».

Romano Prodi, Corriere della Sera, 04-04-2006

Marzo 2006

«Vediamo risse e comportamenti scorretti, al di là di quanto sia immaginabile. Vediamo una politica che si è data un nuovo sistema elettorale incredibile, che rifiuta persino il confronto con gli elettori sui candidati. Tra poche settimane andremo a votare, a scatola chiusa, persone scelte nei corridoi dai partiti politici. Una sorta di prendere o lasciare. Come possiamo aprire il paese alla concorrenza se la politica rifiuta l'elementare forma di concorrenza che è quella di far scegliere ai cittadini i loro rappresentanti?».

Luca Cordero di Montezemolo, Reuters, 19-03-2006

Dicembre 2005

«Dobbiamo ricordare ciò che ci hanno insegnato la dottrina e le nostre madri. Non bisogna dire bugie. I giornalisti devono sentirsi dei testimoni, non dei protagonisti. E i testimoni non devono dire il falso».

Novembre 2005

«Mediante il meccanismo di revisione di cui all'articolo 138 la maggioranza impone unilateralmente al Paese una riforma che stravolge la Parte II della Costituzione, di quella Carta fondamentale costata tanti sacrifici agli italiani e la cui approvazione fece registrare in seno all'Assemblea costituente il dissenso di soli 62 componenti su 556 eletti. Il disegno di legge costituzionale trasferisce al Capo dell'Esecutivo il potere di scioglimento del Parlamento e spoglia il Presidente della Repubblica delle prerogative a garanzia della Costituzione. Pertanto, votare contro una riforma inemendabile costituisce un dovere civile e patriottico». (Vivi, prolungati applausi dai Gruppi Mar-DL-U, DS-U, Verdi-Un, Misto-Pop-Udeur, Misto-SDI-US, Misto-IdV, Misto-Com, Misto-RC e Aut e del senatore Colombo. Molte congratulazioni. I senatori del centrosinistra si levano in piedi).

Luglio 2005

«La mia vecchiaia mi ha insegnato che non esiste una vocazione più spietata di quella di servo. Quando mettete uno in condizioni di essere libero, se ormai è abituato a lustrare le scarpe, non guarda qual è il titolare delle scarpe, le lustra e finisce per lustrare i piedi di chi non porta le scarpe, perché questa vocazione non è arginabile».

Oscar Luigi Scalfaro, Sito di Articolo 21, 12-07-2005

Febbraio 2005

«Non possiamo accettare l'atteggiamento di chi crede che la politica estera consista tutta e unicamente nei rapporti personali con alcuni potenti, e intanto porta il Paese all'isolamento in Europa e nel mondo».

Romano Prodi, La Repubblica, 19-02-2005

Gennaio 2005

«A due anni dalla scomparsa, l'assenza dell'Avvocato Agnelli contrassegna, e rende più acuta, la sensazione della mancanza di una vera classe dirigente in Italia, intesa come insieme di persone responsabili in grado di guidare a tutti i livelli il Paese e di rappresentarlo degnamente all'estero: compito, quest'ultimo, che sembra ormai affidato al solo presidente Ciampi».

Luca Cordero di Montezemolo, La Stampa, 23-01-2005

«Non diciamo che questa nuova destra berlusconiana è fascista, è qualcosa di peggio, il fascismo attaccava lo Stato liberale per ricostruirlo più forte e autoritario, il berlusconismo lo disgrega per avere mano libera nel saccheggio e nell'uso delle istituzioni».

Giorgio Bocca, L'Espresso, 06-01-2005

«Non mi sembra che il Paese viva in un clima d'odio, per fortuna. Non vedo barricate per le strade. Noi dell'opposizione però dobbiamo avere un surplus di controllo: visto che Berlusconi conduce la danza mediatica, a noi tocca fare uno sforzo doppio per non cadere nella trappola. Dobbiamo parlare di cose concrete, dobbiamo attaccarlo sulle nomine all'Antitrust, sull'economia, sulle riforme, impedendogli di coprire con campagne ideologiche gli sfasci che ha combinato e che vorrebbe occultare».

Enrico Letta, Il Messaggero, 03-01-2005

Ottobre 2004

«Vorrei aderire alla Casa della Libertà, ma a quella vera, vorrei intitolare "forza Italia" il mio prossimo spettacolo, ma forza Italia davvero. L'Italia ha bisogno di più libertà e d'una riscossa! Altro che pulirsi il sedere con il tricolore, come gridò uno dei leader di questo governo. Altro che "chi non salta, italiano è!", come strillò per strada un suo ministro, dopo aver mandato 3mila italiani a rischiare la pelle a Nassiriya. Cosa penseranno di questi ministri della vergogna quei soldati che con il tricolore rischiano sì di saltare, ma sulle bombe irachene?».

Beppe Grillo, La Repubblica, 20-06-2004

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